Gradinata Ratto
giovedì 26 Dicembre 2024
Nel sistema delle connessioni interne al centro storico che collegano l’abitato a monte del medesimo e il lungolago, il percorso pedonale di Gradinata Ratto è una delle più significative, efficaci e attraenti, essendo costituito da una lunga scalinata che collega le vie Brighenti e Celeri e da una diramazione verso via Martinoli e l’Ospedale “SS. Capitanio e Gerosa”, che lambisce un piccolo giardino pubblico.
La Gradinata del Ratto deve il suo nome al fatto di aver sostituito una via estremamente ripida che, a causa della sua forte pendenza, nel Rinascimento era detta popolarmente “il ratto” (ancora oggi in dialetto per indicare una strada ripida si dice “rata”).
In origine era una via che, correndo lungo le mura orientali del borgo fortificato di Lovere, collegava velocemente il Castello di Lovere, che sorgeva in alto presso la Chiesa di S. Giorgio, con il Porto in basso presso la riva del lago.
Questa via svolgeva anche la funzione di strada interna di ronda e corrispondeva allo spazio dedicato alle operazioni militari in caso di eventi bellici. Con il decadimento nel sec. XV delle funzioni difensive, fu poi adibita a rapido, anche se poco comodo, percorso d’accesso dal Porto e dal Borgo di Santa Maria alla Chiesa parrocchiale di S. Giorgio.
Oggi rimane uno dei punti più caratteristici del centro storico di Lovere. Il primo tratto della gradinata è coperto da un involto che s’imposta direttamente sulla cinta muraria medievale, il cui accesso si trova in corrispondenza di una delle antiche porte del paese. Aspetto caratteristico di questo luogo è l’asse oggi evidenziato dalla gradinata, confinante con le antiche mura medievali del Borgo e ancora oggi spazio di cesura delle due epoche riconducibili alla matrice del tessuto storico: la Lovere medievale e la Lovere rinascimentale. La separazione è riconoscibile dalla lettura delle caratteristiche intrinseche dei due tessuti storici: edifici addossati ed affacciati fronte strada su tracciato irregolare per il tessuto medievale, edifici di dimensione maggiore su tracciato regolare ed evidenti spazi aperti di pertinenza per il tessuto rinascimentale. L’Amministrazione comunale ha operato un intervento di riqualificazione realizzato nel periodo novembre 2013-marzo 2014 articolato attraverso un prioritario intervento di recupero e conservazione della parte originaria coperta e meglio conservata, della sua pavimentazione e delle superfici interne del passaggio, con pareti intonacate a calce e soffitti prevalentemente in legno; successivamente si è provveduto al rifacimento dei materiali lapidei fortemente ammalorati della scalinata e/o sconnessi, o addirittura mancanti e la valorizzazione della sua lunga prospettiva tramite l’utilizzo di un’adeguata illuminazione. Durante i lavori è emersa l’antica indicazione toponomastica oltre ad ingressi ed affacci sulla scalinata di epoca precedente.
A destra della scalinata del Ratto, dove si stacca il vicolo della Torre, si trova un palazzo signorile del XVIII secolo, proprietà della famiglia Bosio. Si tratta di un palazzo realizzato accorpando diversi edifici medioevali preesistenti. Il palazzo era abitato da un ramo dei Bosio, detti Banelli, attivo nei commerci. Nel 1796 in questa casa ebbe i natali don Angelo Bosio, quarto di sei figli di Giovanni Battista Bosio e di Lucia Banzolini. Fu ordinato sacerdote nel 1820, nominato coadiutore del Parroco di Lovere Don Rusticiano Barboglio, diventando Parroco di Lovere nel 1840. Fu il padre spirituale delle due Sante Loveresi Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa che sotto la sua guida fondarono a Lovere nel 1832 la Congregazione delle Suore di Carità dette di Maria Bambina. La Gradinata Ratto, per chi scende, ha diretta continuità con Vicolo Fossa, lo stretto e rettilineo percorso che occupa il sedime del fossato adiacente le antiche mura medievali che terminavano a lago. Nella sua parte bassa si apre il caratteristico Portichetto del Porto che attraverso un dedalo di stretti e pittoreschi percorsi medioevali si apre su Piazza Tredici Martiri.